Parco del Monte Cucco
Effettuato il 3-4 maggio 2003
Questo itinerario, con partenza ed arrivo a Roma, si snoda per circa 700 km e si effettua in 2 giorni (si può anche fare in una giornata ma vi serve un elicottero).
Si percorre la SS3 Flaminia fino a Terni,
da li si seguono le indicazioni per Visso e si prende la SS209
della Valnerina strada molto bella e famosa che attraversa il Parco
Fluviale del fiume Nera. E' un misto veloce con alcuni tratti in rettilineo
ma assolutamente da fare; attenzione però ai molti incroci a raso che
si incontrano e a non tagliare le curve per evitare improvvisi agganci con altri
motociclisti in senso contrario, quindi mi raccomando "prudenza sempre".
Subito dopo Terni si giunge alla Cascata delle Marmore
e proseguendo, sempre in direzione Visso, si entra nel Parco
Naturale dei Monti Sibillini. Quest'ultimo tratto attraversa le Gole
della Valnerina, il tratto di strada che ci passa in mezzo è
molto bello e diventa un misto stretto veramente da non perdere.
Dopo Visso, sempre sulla SS 209 si valica il Passo delle Fornaci. Arrivati al bivio potete scegliere tra 2 varianti: la prima percorre la SS 77 per Colfiorito valicando appunto il Valico di Colfiorito e riprende la SS3 Flaminia in direzione Nord passando per Nocera Umbra, Gualdo Tadino, per arrivare a Sigillo oppure ancora più a Nord a Scheggia entrambi comuni del Parco del Monte Cucco; la seconda invece segue le indicazioni per Camerino, Matelica, Fabriano ritrovandosi così di nuovo sulla SS3 Flaminia dove percorrendo un'altra decina di km ci si trova nel cuore del Parco del Monte Cucco. Ci sono diverse possibilità di alloggio presso agriturismi od ostelli locali ben segnalati dai cartelli turistici lungo la strada.
Da vedere assolutamente il cuore del Parco dove da valle, alzando gli occhi verso il cielo, noterete sicuramente delle persone in volo con deltaplani e parapendii, infatti questa zona è molto rinomata per queste specialità. Ci si inerpica (nel vero senso della parola) per una stradina che si prende da Sigillo seguendo le indicazioni naturalistiche per "Monte Cucco". Questa salita è molto bella, non ruba niente ad esempio ad un Mortirolo (non esageriamo), ci sono diversi tornanti ma è da percorrere a bassissima velocità e con estrema attenzione data la pendenza superiore in alcuni tratti al 10% ed in quanto un errore potrebbe esser fatale data la profondità del burrone.
Una volta arrivati alla fine della strada troverete, se le condizioni del vento
lo permettono, diverse persone intente a far decollare i loro deltaplani oppure
a lanciarsi con il parapendio. Scambiando 2 chiacchere con loro mi sono prefisso
che prima o poi dovrò provare anche io le emozioni che regalano questi
2 sport estremi.
Il giorno dopo sono già in moto alle 9:00 del mattino e trovandomi nei
pressi della famosa SS 257 di Bocca Trabaria decido di percorrerla.
Prima però passo per le Gole del Furlo percorrendo la
vecchia Flaminia uno spettacolo da urlo se viste la mattina presto. Questa gola
è veramente da non perdere. Regala forti emozioni. Arriviamo via Flaminia
ad Acqualagna dove comincia la SS 257, si
attraversano i centri abitati di Piobbico ed Apecchio
(attenti alle pattuglie dei Carabinieri che fanno foto ricordo...). Questa strada
è una delle mete preferite dai motociclisti della zona. Subito dopo Apecchio
diventa un bel misto assolutamente da fare per chi non la conosce. Sul "passo"
trovate sicuramente altri motociclisti in abbigliamento racing, ma si continua
dritti perchè ho ancora tanti km da fare.
Arrivati a Città di Castello mi dirigo verso la Toscana e precisamente verso Cortona percorrendo la SP 38 del passo di Cerventosa dove mi ritrovo nel bel mezzo di una corsa ciclistica. La stradina è abbastanza lunga e stretta, si arrampica per i fianchi di una montagna in un bel mistro stretto, ma l'asfalto non è il massimo. A Cortona incontro la conosciuta e frequentata SS 71, la percorro, passando per Castiglion del Lago (sul Trasimeno). C'è un gran caldo oggi che quasi non si respira. Si supera Città della Pieve e cominciano le famose curve del Valico di Monte Nibbio. Bellisima la strada con alcune curve in piena visibilità che ci permettono di tagliare le traiettorie. Si raggiunge Fabro e pochi km prima di Ficulle pausa per il pranzo. Nonostante la sistemazione all'aperto sotto un gazebo, si soffre un gran caldo. Il gestore conferma che non è mai stato così in questo periodo dell'anno. Dopo pranzo approfittiamo dell'ombra offerta da alberi davanti al ristorante e ci si riposa qualche minuto facendo conoscenza con il gruppo folkloristico dei "Cantori della Valnerina" fermatisi lì anche loro in cerca di refrigerio, diretti a Ficulle per una esibizione. Il gruppo è di Ferentillo paese lungo la Valnerina.
Si riprende la strada del ritorno verso Roma continuando per la SS 71 che ci
porta ad Orvieto. Da li si seguono le indicazioni per Civita
di Bagnoregio il paese che muore. Molto bella la vista di questo paese
collegato solo da un ponte percorribile a piedi. Si ritorna poi verso Orvieto
dove sfinito per il caldo asfissiante decido di prendere l'A1 per evitare il
rientro caotico e trafficato attraverso la via Cassia. In un ora circa sono
di rientro a casa. Il giro è stato molto appagante sia motociclisticamente
che panoramicamente parlando, poi l'incontro con i parapendiisti e deltaplanisti
mi ha aperto nuovi orizzonti e chissà mai se un giorno mi ritroverò
anche io a volare con quei strumenti. Totale percorso circa 700 chilometri su
strade bellissime e consiglio vivamente a chi non conosce questo percorso di
farlo al + presto.