IL VAJONT

Da Cortina si sale a Pocol (1453 m.) e poco dopo si devia verso sinistra lungo la Statale 638 che, con una pendenza massima del 12%, conduce con 31 tornanti lungo 10 km. al Passo di Giau (2233 m.). Da qui il panorama è notevole sul ghiacciaio della Marmolada a Sud Ovest e sul massiccio del Sella a Nord Ovest mentre proseguendo verso destra sovrastano il Passo l'Averau prima ed il Nuvolau poi. Dal Passo la strada scende dapprima senza particolare pendenza per cambiare dopo il Rifugio Fedare (2000 m.) con picchi del 12% e 24 tornanti che in 7 km. conducono al bivio che a sinistra conduce a Selva di Cadore (1335 m.) dove inizia la salita che percorrendo la Val Fiorentina conduce (con una pendenza massima del 9%) alla Forcella Staulanza (1766 m.) posta sotto le pendici del Monte Pelmo (3168 m.). La discesa dalla Forcella avviene lungo la Val Zoldana (pendenza media 12%) dove non sono più presenti gli elementi che caratterizzano l'ambiente dolomitico e i panorami sono più dolci. Si giunge a Forno di Zoldo e si prosegue fino a Longarone, località tristemente nota per l'inondazione che la distrusse in seguito alla tracimazione del lago artificiale del Vajont. Si attraversa la SS 51 e si sale verso Est lungo la strada che con numerosi tornanti conduce alla appena citata diga del Vajont che è rimasta al suo posto a ricordare il dramma che da queste parti è ancora vivo nonostante siano passati tanti anni da quando il monte Toc (posto a Sud di quello che era diventato un lago) franò provocando l'onda che scavalcando appunto la diga scese a Longarone provocando una strage da più esperti annunciata ma che ormai era impossibile evitare. L'itinerario prosegue attraverso i centri di Casso, Erto e Cimolais per giungere al Lago di Barcis presso l'omonimo abitato. Da qui si procede per Andreis e quindi lungo la strada costruita durante la l° Guerra Mondiale che con 16 tornanti sale alla Forcella di Pala Barzana (842 m.). La discesa verso Est corre su una strada stretta che conduce al bivio che a sinistra porta al Lago di Tramonti e quindi (con 20 tornanti e la quasi totale di assenza di traffico) alla Forcella di Monte Rest (1052 m.). La discesa da questa verso Nord presenta numerosi spunti panoramici sulla Valle del Tagliamento e pendenze medie del 12% fino a giungere alla Forcella di Priuso (660 m.) e quindi al bivio con la Strada Statale 52. Questa si segue a sinistra per arrivare ad Ampezzo e proseguire lungo le Alpi Carniche solcate dalla menzionata Valle del Tagliamento. Il tratto che conduce a Forni di Sopra (907 m.) si presenta ben asfaltato e ricco di curve e tornanti e solo dopo quest'ultimo centro la pendenza si fa sentire e in 8 km. (sui quali sono distribuiti 4 tornanti) si giunge al Passo della Mauria (1295 m.) che immette in Cadore. La discesa dal Passo (ricca di tornanti e ben asfaltata) conduce a Lorenzago (883 m.) e quindi al bivio con la Statale 51 bis che verso Nord Conduce al Lago di S. Caterina e quindi ad Auronzo. L'itinerario prosegue attraverso la Valle d'Ansiei fino a quota 1641 m. dove è posto il bivio di Dogana Vecchia che a sinistra conduce al Passo Tre Croci (1805 m.) da dove si scende per fare rientro a Cortina lasciando a destra il Monte Cristallo (3221 m.).