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16-08-2002 (venerdì)

La mia voglia di passi non è soddisfatta pienamente quindi con Francesco ci facciamo qualche passo in Svizzera. Massimo e Maurizio si svegliano con calma ed optano per Livigno. Entriamo in Svizzera da Tirano e andiamo su per il Passo del Bernina (2330 metri). C'è molto traffico causato dalla miriade di turisti della domenica diretti alla plurinominata Livigno, presunta oasi fiscale, ma alla fine conveniente unicamente per sigarette e benzina (40% in meno). Per strada incrociamo anche un incidente: un motociclista con un Hornet grigia è finito sotto ad un camper speriamo nulla di grave visto che abbiamo incrociato prima l'autombulanza che veniva giù a sirene spente. Franceso dirà poi di non aver mai visto così tanta gente su quella strada. I passi svizzeri regalano dei panorami mozzafiato, le strade sono larghe, l'asfalto è intatto e le curve sembrano disegnate da un geometra motociclista con un compasso. Cime innevate, ghiacciai in ogni dove, innumerevoli corsi d'acqua che vengono giù dalle montagne e poi le strade, direi bellissime per andare in moto. Mai salito su un passo con medie di velocità così alte: in alcuni tratti si sale ad oltre 100 km/h. Dopo il Bernina saliamo sull'Albulapass (2315 metri) qui è pieno di tedeschi, austriaci, insomma motociclisti veri . L'asfalto salendo da St.Moritz è un pò dissestato ma, tutto sommato andiamo su con andatura molto allegrotta, staccate ai tornanti che fanno sbacchettare il posteriore della moto, pieghe maestose, curve con piena visibilità (non tutte ma la maggior parte si) ed il panorama: indimenticabile. Tutto intorno è talmente bello che sembra finto, nei paesini, ma anche nei prati tutto è molto curato in ogni particolare, le case dipinte, le fioriere lungo le strade, i negozi, le fermate del bus, il trenino del Bernina. Saliamo poi sul Fluelapass (2383 metri): ragazzi sembra un mix tra Imola, Vallelunga e Misano, insomma una pista a cielo aperto. Sui tornanti si vedono molte virgole nere lasciate li dai supermotard. Pranziamo presso un ristorantino (svizzero - tedesco) lungo l'ascesa al Fluela ed oltre ad essere come al solito maltrattati semplicemente perché siamo italiani da un'isterica cameriera che sbraita in tedesco ed è vestita come Hiedi, prendiamo una legnata quando paghiamo il conto (2 wurstel con patate ed una caprese insieme a 2 birre piccole ed acqua piccola ben 40 euro). Si riparte alla volta della vetta del Fluela. Ed anche qui la Svizzera riesce ancora a sorprenderci, a regalarci un paesaggio incredibile, nuove emozioni, un panorama inimaginabile. Le montagne innevate, i ghiacciai ed il sole che luccica si riflettono in due laghetti alpini dai colori incredibili. Anche qui molte moto. Facciamo ritorno in Italia scendendo di nuovo per il Bernina. Su una curva supero una macchina la quale in fase di sorpasso accenna a dare una sterzata verso di me. Concludo il sorpasso e il tizio alla guida mi si ficca dietro a meno di un metro al che io accellero e con la mano lo mando a quel paese. Arriviamo in dogana. Il doganiere svizzero ci guarda la targa, Francesco passa essendo targato Sondrio, a noi dice di accostare e di dargli i documenti. Poi torna e mi dice che c'è una telefonata per me in ufficio. Boh! ma chi sarà??? Era il tipo in auto che ho superato prima il quale diceva d'esser un Polizei, che dovevo andar piano in moto e che non dovevo fare quei gesti con le mani. Passiamo la dogana italiana, Francesco ci aspetta e chiede cos'è successo. Saputa la faccenda torna subito in dogana svizzera a dirgli non so cosa. E' un grande!!! Ripartiamo alla volta di casa di Francesco che ci ha invitato a bere una bella birra fresca da lui. La strada fatta è stata tutta bellissima degna di un gran giro in moto. Io la rifarei di nuovo anche adesso magari aggiungendoci qualche altra cima. Francesco si lancia al sorpasso di qualche tedescone su BMW. La sera si mangia tutti alla nostra pensione "Hotel Osteria Altavilla" per la cronaca segnalata come una delle migliori osterie italiane. Insieme al menu ci viene fornito un libretto con la mappa dei vini di zona con caratteristiche organolettiche ed accostamenti alimentari. Assaggiamo squisiti piatti tipici della Valtellina: i famosi Pizzoccheri, gli Sciatt alla Valtellinese (favolosi) ecc. Se passate per Bianzone fateci un salto ne vale la pena la cuoca oltre che simpatica è bravissima.

Giorno 12

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