LA VAL GARDENA

Da Cortina si sale attraverso Pocol (1453 m. dove è presente un monumento in memoria dei caduti della Grande Guerra) per giungere al Passo di Falzarego (2105 m.) lungo una strada ben asfaltata e ricca di panorami sul gruppo delle Tofane (a destra) e delle 5 Torri (a sinistra). Il Passo è sovrastato a Est dal Sass di Stria (2477 m.) e a Nord dai Lagazuoi (2746 m. raggiungibili anche con una comoda funivia), mentre a Sud-Est è stupendo ammirare il ghiacciaio della Marmolada. Dopo dei doverosi scatti fotografici si seguono le indicazioni che a destra conducono in un attimo al Passo di Valparola (2192 m.) da dove si domina la Val di San Cassiano. La strada scende ora decisa con un buon asfalto e numerosi tornanti fino ad attraversare S. Cassiano e giungere a La Villa, dove a sinistra si può ammirare la pista da sci della Gran Risa che ogni inverno ospita il Circo Bianco della Coppa del Mondo di Sci. Giunti al bivio si svolta a sinistra e si percorre la Val Badia fino a Corvara (1555 m .) ma poco prima di entrare in centro si imbocca la stada che a destra attraversa Colfosco per poi salire con ampi tornanti al Passo di Gardena (2121 m.) sotto le pendici Nord del gruppo del
Sella. Da qui il panorama verso Est è spettacolare e giunge fino alle Tofane! Il tragitto prosegue ora in discesa verso Ovest lungo i tornanti che conducono al bivio che a destra conduce in Val Gardena attraverso gli abitati di Selva di Val Gardena, Santa Cristina e infine Ortisei.
Tutta la valle è ricca di negozi (numerosi quelli di artigianato riguardante le sculture in legno) e di strutture alberghiere in quanto il turismo qui è notevole in estate quanto in inverno dove per gli amanti dello sci ci sono a disposizione numerosissime piste che collegano tra loro i tre centri della valle ma che si collegano anche al Sella Ronda. Ortisei può essere considerato il punto di ristoro di questo itinerario ed è possibile scegliere tra ristoranti, pizzerie, pasticcerie ed un chiosco in pieno centro dove si può mangiare un panino farcito in piedi. Si riparte quindi in direzione Ovest e dopo una galleria si svolta a sinistra per salire al Passo di Pinei (1437 m.) e giungere a Siusi. Da qui verso Est si sale all'omonimo altopiano dove, immersi nei pascoli, sorgono diverse baite e rifugi e dal quale di ammirano il Sasso Piatto ed il Sasso Lungo. Da qui si ridiscende a Siusi per riprendere la strada che a sinistra scende a Fiè a Sciliar (posto sotto l'omonimo monte che si nota a Est) e poi ancora oltre fino al bivio posto quasi a fondo valle dove si svolta a sinistra per salire con pendenze massime del 9% a Tires. Il tratto che segue conduce al Passo Nigra (1688 m.) e offre notevoli panorami sulle vette del Catinaccio snodandosi lungo una carreggiata larga tra i 5 ed i 6 metri e la cui pendenza raggiunge picchi del 20% nei pressi dell'albergo S. Cipriano.
Dal Passo si prosegue salendo con una pendenza media dell'8% al Rifugio Duca di Pistoia per scendere poi lungo il Catinaccio (che rimane costantemente a sinistra) ammirando a Sud il Latemar e la Roda di Vael e a Sud-Ovest la Pala di Santa, il Corno Bianco ed il Corno Nero. Si giunge quindi al bivio che immette nella Grande Strada delle Dolomiti e presso il quale si svolta a sinistra per salire al Passo di Costalunga (1745 m.). Dal Passo il panorama spazia a Sud-Est verso monti di Fassa e oltre fino al Gruppo delle Pale,a Nord-Ovest si ammirano le vette dei ghiacciai delle Alpi Venoste di Levante mentre a Ovest si nota il gruppo dell'Ortles Cevedale. Scendendo lungo la rampa Est i panorami si susseguono fino a giungere rapidamente al fondo valle della Val di Fassa dove si svolta a sinistra per salire dolcemente a Canazei (1465 m.) da dove si ammirano il Sassolungo e, a destra di questo, il Sella. Da Canazei inizia la tortuosa salita che con 25 tornanti e una pendenza media dell'8% conduce al Passo del Pordoi (2239 m.): dopo 6 km si giunge al bivio presso il quale si svolta a destra seguendo l'itinerario di quella che si può considerare come la più classica delle rampe del Giro d'Italia. Dal Passo il panorama è semplicemente fantastico e comprende il Sassolungo, il Catinaccio e la Marmolada, mentre a Nord una funivia conduce in soli 4 minuti ai 2950 m. del Sass Pordoi. La discesa avviene lungo la rampa Est che con 33 tornanti conduce ad Arabba da dove si prosegue lungo la Valle di Livinallongo che conduce (quasi in piano) al bivio dove si svolta a sinistra per iniziare la salita che porta al Passo di Giau (2233 m.): questo tratto conta ben 24 tornanti e rappresenta un vero capolavoro di ingegneria. Giunti al Passo il panorama che si presenta è unico: a Ovest la Marmolada offre il proprio ghiacciaio mentre a Est la vista spazia sulla conca di Cortina e le sue Dolomiti: aprono lo scenario le Tofane a Nord e poi volgendo lo sguardo in senso orario appaiono il Pomagagnon, il Cristallo, il Faloria, la Croda da Lago e la Croda di Giau. La discesa verso Cortina presenta un asfalto non sempre perfetto e 31 tornanti che conducono a Pocol e quindi al noto centro ampezzano.